Lasciate che i Piccoli Vengano a Me
Già l’aveva chiesto Gesù ai suoi tempi, quando i bambini non contavano molto e lo stesso slogan l’ha voluto il nostro Vescovo per le giornate che solitamente si celebrano in gennaio e febbraio nella nostra Diocesi e nel mondo (famiglia, vita, ammalati, lavoro).
Perché questa attenzione ai piccoli?
Forse perché anche oggi non sono “valorizzati” per quello che realmente sono: quante decisioni a livello familiare, di vita e di lavoro si prendono senza tener conto di loro!
Due adulti (papà e mamma) non si intendono più, diventa quindi logico dividersi… e i figli? Si consolano con i doni… ma a loro manca l’unità e l’intesa dei genitori!
Se poi capita di essere incinta senza averlo programmato, chi fa le spese è lui il nascituro che viene prontamente eliminato!
E quante famiglie non possono vivere il momento bello dello stare insieme almeno alla domenica perché il papà o la mamma sono al lavoro al Centro Commerciale: vale di più il soldo o l’unità familiare?
I sottotitoli di queste giornate che celebriamo ci aiutano a raddrizzare e a concentrare la nostra attenzione: LA FESTA DELLA FAMIGLIA (30 gennaio) ci aiuta a mettere i nostri piccoli al centro.
Così scrive un bimbo ai suoi genitori: ”Sento talvolta quanto siete presi e occupati nei vostri pensieri e allora, per farvi accorgere che ci sono, ne invento un po’ di tutti i colori, almeno poi mi date retta e siete con me”.
LA GIORNATA PER LA VITA (6 febbraio) ci stimola a capire che ogni essere, anche se piccolo, è una piccola impronta di Dio nella storia di tutti. Con la consapevolezza che la scienza fa tutto, risolve tutto, abbiamo perso il senso della vita come dono, come impronta di Dio nella storia… eppure ogni bimbo che nasce non è frutto di una macchina!
LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO (11 febbraio) ci invita ad ascoltare il pianto dei piccoli che soffrono.
Così si rivolge a Gesù un bambino malato: “Ho tanto voglia di parlare con qualcuno, ma nessuno mi ascolta, o forse non vuole proprio ascoltarmi…
chissà perché… hanno paura di quello che posso dire! Nemmeno la mia mamma…
Ogni volta che cerco di parlare “scappa”… cambia discorso. Soffre tanto la mia mamma, lo sento… non so spiegarmi come, ma lo sento, e qualche volta lo vedo… Come quando ha gli occhi rossi… perché ha pianto in qualche angolo.
E anche il mio papà soffre: le volte che viene a trovarmi in ospedale ha una faccia… Ammalandomi ho scombinato tutto per tutti, tante cose non
si possono più fare, non si può più andare nei soliti posti dove eravamo abituati.
Che peso Gesù!” LA GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ (13 febbraio) ci porta a un impegno più vivo per educare i piccoli alla solidarietà, a far
capire loro che non tutto è dovuto e ad aiutarli a condividere quello che hanno con chi ha di meno.
La posta in gioco è veramente grande: non possiamo deluderli e allora accogliamo i piccoli non solo per coccolarli, ma anche per ascoltarli e farli crescere!
don Mauro
Perché questa attenzione ai piccoli?
Forse perché anche oggi non sono “valorizzati” per quello che realmente sono: quante decisioni a livello familiare, di vita e di lavoro si prendono senza tener conto di loro!
Due adulti (papà e mamma) non si intendono più, diventa quindi logico dividersi… e i figli? Si consolano con i doni… ma a loro manca l’unità e l’intesa dei genitori!
Se poi capita di essere incinta senza averlo programmato, chi fa le spese è lui il nascituro che viene prontamente eliminato!
E quante famiglie non possono vivere il momento bello dello stare insieme almeno alla domenica perché il papà o la mamma sono al lavoro al Centro Commerciale: vale di più il soldo o l’unità familiare?
I sottotitoli di queste giornate che celebriamo ci aiutano a raddrizzare e a concentrare la nostra attenzione: LA FESTA DELLA FAMIGLIA (30 gennaio) ci aiuta a mettere i nostri piccoli al centro.
Così scrive un bimbo ai suoi genitori: ”Sento talvolta quanto siete presi e occupati nei vostri pensieri e allora, per farvi accorgere che ci sono, ne invento un po’ di tutti i colori, almeno poi mi date retta e siete con me”.
LA GIORNATA PER LA VITA (6 febbraio) ci stimola a capire che ogni essere, anche se piccolo, è una piccola impronta di Dio nella storia di tutti. Con la consapevolezza che la scienza fa tutto, risolve tutto, abbiamo perso il senso della vita come dono, come impronta di Dio nella storia… eppure ogni bimbo che nasce non è frutto di una macchina!
LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO (11 febbraio) ci invita ad ascoltare il pianto dei piccoli che soffrono.
Così si rivolge a Gesù un bambino malato: “Ho tanto voglia di parlare con qualcuno, ma nessuno mi ascolta, o forse non vuole proprio ascoltarmi…
chissà perché… hanno paura di quello che posso dire! Nemmeno la mia mamma…
Ogni volta che cerco di parlare “scappa”… cambia discorso. Soffre tanto la mia mamma, lo sento… non so spiegarmi come, ma lo sento, e qualche volta lo vedo… Come quando ha gli occhi rossi… perché ha pianto in qualche angolo.
E anche il mio papà soffre: le volte che viene a trovarmi in ospedale ha una faccia… Ammalandomi ho scombinato tutto per tutti, tante cose non
si possono più fare, non si può più andare nei soliti posti dove eravamo abituati.
Che peso Gesù!” LA GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ (13 febbraio) ci porta a un impegno più vivo per educare i piccoli alla solidarietà, a far
capire loro che non tutto è dovuto e ad aiutarli a condividere quello che hanno con chi ha di meno.
La posta in gioco è veramente grande: non possiamo deluderli e allora accogliamo i piccoli non solo per coccolarli, ma anche per ascoltarli e farli crescere!
don Mauro
Ultimo aggiornamento (Venerdì 04 Febbraio 2011 21:35)