Silenzio, è Natale
Chi ci ricorda il Natale è oggi il battage pubblicitario che, entrando nelle nostre case, ci stimola a comprare questo e quest’altro perché è Natale, ad addobbare così e cosà la casa perché è Natale, a mangiare questo o quel prodotto perché è Natale! E così il Natale annega nei regali, negli addobbi e nei cibi e sembra quasi che sia impossibile sottrarsi a questa “magica atmosfera” pena non vivere “bene” il Natale.
Forse siamo un po’ tutti stanchi di sentire queste considerazioni, ma, più si va avanti, più sembra che questo “maledetto” consumismo sia l’unico in grado di rendere “vero e bello” il Natale di Gesù.
Che fare?
Rinunciare alle luci nelle strade? Dire di no ai regali lussuosi e inutili? Moderare la spesa per dolci e cibi? Senz’altro occorre darci una calmata (e qui siamo fortemente aiutati dalla crisi economica) per andare all’essenziale impostando stili di vita più consoni alla realtà e anche alla fede.
Occorre però avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e quindi Natale e’ Natale e non pandoro o quant’altro… e allora silenzio: è Natale!
È la festa del dono: Dio Padre si dona a noi in Gesù che nasce da Maria vergine, sposa di Giuseppe. “Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio” (Gv 3)
Ed è proprio per questo che a Natale i cristiani si scambiano i regali, per ricordarsi del “dono” ricevuto.
Lo scopo di questa usanza non è quello di procurare meraviglia per il regalo più bizzarro o più costoso, ma di farci capire che la vita è un dono ricevuto e che è bello donarla agli altri.
È la festa della luce.
Infatti il Natale cristiano nasce da una festa pagana per onorare il sole, che dal 21 dicembre (solstizio d’inverno), comincia a conquistare un tempo di luce maggiore.
Ma chi è il sole nuovo? Per noi cristiani è Lui, Gesù! Ecco il perché di tante luci nelle strade, ecco il perché dei lumi accesi alle finestre delle case nella notte di Natale, secondo una bella usanza.
Certamente se le luci servono a farsi belli o per dire che si è stati più bravi o generosi nell’abbellire le strade… hanno perso il loro valore; se invece, guardandole, ci ricordano che Gesù è la luce (“Io sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre”), allora ben vengano le luci nelle strade e siano per ogni credente uno stimolo per diventare lui pure luce di verità per chiunque incontri.
È la festa della pace.
Così infatti hanno cantato gli Angeli alla nascita di Gesù e la pace è stato anche il primo dono che Gesù ha fatto agli apostoli dopo la sua risurrezione (“Pace a voi”).
Ecco perché a Natale si è tutti un po’ più buoni, un po’ più gentili, perché è la festa della bontà, purché non sia tutto un teatrino che dura un giorno
per tornare subito a vedere nell’altro un rivale e non un fratello.
È la festa del compleanno di Gesù! E allora facciamo sì festa, ma senza dimenticare il festeggiato!
don Mauro
Forse siamo un po’ tutti stanchi di sentire queste considerazioni, ma, più si va avanti, più sembra che questo “maledetto” consumismo sia l’unico in grado di rendere “vero e bello” il Natale di Gesù.
Che fare?
Rinunciare alle luci nelle strade? Dire di no ai regali lussuosi e inutili? Moderare la spesa per dolci e cibi? Senz’altro occorre darci una calmata (e qui siamo fortemente aiutati dalla crisi economica) per andare all’essenziale impostando stili di vita più consoni alla realtà e anche alla fede.
Occorre però avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e quindi Natale e’ Natale e non pandoro o quant’altro… e allora silenzio: è Natale!
È la festa del dono: Dio Padre si dona a noi in Gesù che nasce da Maria vergine, sposa di Giuseppe. “Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio” (Gv 3)
Ed è proprio per questo che a Natale i cristiani si scambiano i regali, per ricordarsi del “dono” ricevuto.
Lo scopo di questa usanza non è quello di procurare meraviglia per il regalo più bizzarro o più costoso, ma di farci capire che la vita è un dono ricevuto e che è bello donarla agli altri.
È la festa della luce.
Infatti il Natale cristiano nasce da una festa pagana per onorare il sole, che dal 21 dicembre (solstizio d’inverno), comincia a conquistare un tempo di luce maggiore.
Ma chi è il sole nuovo? Per noi cristiani è Lui, Gesù! Ecco il perché di tante luci nelle strade, ecco il perché dei lumi accesi alle finestre delle case nella notte di Natale, secondo una bella usanza.
Certamente se le luci servono a farsi belli o per dire che si è stati più bravi o generosi nell’abbellire le strade… hanno perso il loro valore; se invece, guardandole, ci ricordano che Gesù è la luce (“Io sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre”), allora ben vengano le luci nelle strade e siano per ogni credente uno stimolo per diventare lui pure luce di verità per chiunque incontri.
È la festa della pace.
Così infatti hanno cantato gli Angeli alla nascita di Gesù e la pace è stato anche il primo dono che Gesù ha fatto agli apostoli dopo la sua risurrezione (“Pace a voi”).
Ecco perché a Natale si è tutti un po’ più buoni, un po’ più gentili, perché è la festa della bontà, purché non sia tutto un teatrino che dura un giorno
per tornare subito a vedere nell’altro un rivale e non un fratello.
È la festa del compleanno di Gesù! E allora facciamo sì festa, ma senza dimenticare il festeggiato!
don Mauro
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 01 Dicembre 2010 09:13)