I Ministri Straordinari dell'Eucarestia
“Prendete e mangiatene tutti...” è l’invito che Gesù, attraverso la celebrazione Eucaristica, rivolge ad ognuno di noi.
Gesù, nell’Eucaristia realizza la promessa di “stare con noi tutti i giorni” (Mt 28,20), perché ci vuole salvare, ci vuole Suoi discepoli, discepoli Santi.
La santità non è privilegio per pochi, ogni battezzato è chiamato alla santità e ogni impegno di santità, ogni azione tesa a realizzare la missione della Chiesa, passa attraverso l’Eucaristia.
Il nostro Arcivescovo con la Lettera Pastorale di quest’anno ci stimola a riscoprire quella “dimensione essenzialmente vocazionale della vita di ogni persona”, ci sprona ad essere “santi per vocazione” e, sull’esempio di San Carlo e del buon Samaritano, a perseguire attraverso i propri carismi, doni, ministeri… quella “santità di popolo” indispensabile per costruire delle Comunità Cristiane sempre più responsabili e missionarie.
In quest’ottica, anche il servizio del ministro straordinario dell’Eucaristia diventa un bene ancora più prezioso, perché l’amore e la carità non si possono delegare e la cura pastorale dei malati e dei fedeli che non possono partecipare all’assemblea Eucaristica è compito dell’intera Comunità Cristiana, non solo del Parroco.
Il “portare” la Comunione nelle case degli ammalati, condividere le diverse condizioni, pregare insieme ai loro famigliari, diventa l’espressione della piena Comunione Eucaristica di una Comunità premurosa e vicina a chi ha bisogno e che risponde all’invito di Gesù, perché: “tutti, infatti, partecipiamo dell’unico Pane - 1 Cor 10, 17)”.
Cogliamo allora l’occasione per invitare tutte le famiglie che desiderano ricevere la S. Comunione nelle proprie case, a favore di ammalati, anziani, persone impossibilitate a recarsi in Chiesa, a farne richiesta al parroco, agli altri sacerdoti, ai ministri stessi, in tutta serenità, perché tutti siamo parte di una sola Chiesa.
I ministri straordinari dell’Eucaristia
Gesù, nell’Eucaristia realizza la promessa di “stare con noi tutti i giorni” (Mt 28,20), perché ci vuole salvare, ci vuole Suoi discepoli, discepoli Santi.
La santità non è privilegio per pochi, ogni battezzato è chiamato alla santità e ogni impegno di santità, ogni azione tesa a realizzare la missione della Chiesa, passa attraverso l’Eucaristia.
Il nostro Arcivescovo con la Lettera Pastorale di quest’anno ci stimola a riscoprire quella “dimensione essenzialmente vocazionale della vita di ogni persona”, ci sprona ad essere “santi per vocazione” e, sull’esempio di San Carlo e del buon Samaritano, a perseguire attraverso i propri carismi, doni, ministeri… quella “santità di popolo” indispensabile per costruire delle Comunità Cristiane sempre più responsabili e missionarie.
In quest’ottica, anche il servizio del ministro straordinario dell’Eucaristia diventa un bene ancora più prezioso, perché l’amore e la carità non si possono delegare e la cura pastorale dei malati e dei fedeli che non possono partecipare all’assemblea Eucaristica è compito dell’intera Comunità Cristiana, non solo del Parroco.
Il “portare” la Comunione nelle case degli ammalati, condividere le diverse condizioni, pregare insieme ai loro famigliari, diventa l’espressione della piena Comunione Eucaristica di una Comunità premurosa e vicina a chi ha bisogno e che risponde all’invito di Gesù, perché: “tutti, infatti, partecipiamo dell’unico Pane - 1 Cor 10, 17)”.
Cogliamo allora l’occasione per invitare tutte le famiglie che desiderano ricevere la S. Comunione nelle proprie case, a favore di ammalati, anziani, persone impossibilitate a recarsi in Chiesa, a farne richiesta al parroco, agli altri sacerdoti, ai ministri stessi, in tutta serenità, perché tutti siamo parte di una sola Chiesa.
I ministri straordinari dell’Eucaristia
Ultimo aggiornamento (Domenica 07 Novembre 2010 15:26)