Home Page Il "Casa di Betania" Archivio Ottobre 2010 L’attenzione non Rinviabile

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L’attenzione non RinviabilePastorale Sociale della Comunità Pastorale Casa di Betania

Quando nei mesi scorsi il direttivo della comunità pastorale ha deciso di creare una commissione all’interno del Consiglio Pastorale Unitario con l’obiettivo di proporre riflessioni sui temi sociali, ha manifestato l’esigenza che i temi sociali fossero presenti nel progetto pastorale per i prossimi anni.
Temi, così pregnanti e urgenti, che non possono essere affrontati solo a spot ma dovrebbero vedere l’attenzione della comunità cristiana in tutti i tempi dell’anno liturgico in modo da passare da pastorale straordinaria a pastorale ordinaria.
Sono temi non semplici da affrontare e approfondire: da sempre questioni molto scottanti che chiedono alla comunità cristiana un salto di qualità nel loro approfondimento e che non devono essere occasione di divisione ma di confronto, anche con la comunità civile.
L’acuirsi della crisi, prima finanziaria poi industriale, ha portato oggi a una significativa riduzione di posti di lavoro.
Il nostro territorio, caratterizzato da un forte tessuto industriale, ha visto una profonda fase di trasformazione: ridimensionamento occupazionale di alcune aziende storiche, delocalizzazione delle produzioni, chiusure e stato di abbandono di alcune medio-piccole; in evidenza anche qualche situazione drammatica come la vicenda della Carlo Colombo.
Chi di noi non ha un amico, un parente che sta vivendo una situazione di crisi occupazionale o di non lavoro?
Quanti sono i giovani, anche arrivati al traguardo della laurea, che non trovano un’occupazione o un’occupazione stabile?
Quali sfide ci pongono le migliaia di poveri del mondo che arrivano nelle nostre comunità sperando in una vita migliore?
I nostri sacerdoti ci stanno segnalando che sta riprendendo una prassi che negli ultimi anni era desueta: nostri parrocchiani che umilmente e con grande comprensibile disagio bussano alle porte delle case parrocchiali chiedendo offerte per arrivare alla fine del mese o per pagare gli affitti o i mutui che soffocano le legittime speranze e la serenità.
Il nostro Cardinale, Dionigi Tettamanzi, è stato il primo vescovo in Italia ad istituire il fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà economica: un progetto concreto, ora ripreso da tutta la Chiesa italiana.
Oggi questo progetto è stato rilanciato: segno che è stato uno strumento, anche se parziale, utilizzato per sostenere realmente le famiglie in
difficoltà.
Fatte queste brevi considerazioni, l’avvio dei lavori della commissione Pastorale Sociale ha visto nel primo incontro tracciarsi alcune piste di riflessione.
Abbiamo accolto l’invito del nostro parroco a lavorare con umiltà e pazienza e abbiamo dato priorità ai temi legati al mondo del lavoro nell’ottica cristiana di essere attenti a chi è più in difficoltà, ai più poveri.
Vorremmo che il gruppo di laici che si sta delineando sia composto da persone che provengono da esperienze lavorative diverse perché interclassista è la Parrocchia.
Due sono le nostre attenzioni:
• la prima si rivolge al gruppo stesso (aperto a tutti i laici della comunità): un progetto formativo sui temi della dottrina sociale della Chiesa;
• la seconda vuole evidenziare e proporre a tutta la comunità alcuni appuntamenti dell’anno liturgico: il 6 dicembre quando il cardinale si rivolge alla “città” toccando anche questioni sociali; la giornata della solidarietà, celebrata a fine gennaio; la veglia diocesana dei lavoratori con il vescovo del 30 aprile in preparazione del I maggio.
Abbiamo inoltre ipotizzato di organizzare degli incontri, aperti a tutti, coinvolgendo “esperti” che ci aiutino ad approfondire i temi sociali; pensiamo
di mantenere il collegamento con la commissione diocesana attraverso la diffusione, anche informatica, del mensile di comunicazione e informazione sulla pastorale del lavoro “il foglio”.
Nel nostro primo incontro abbiamo registrato storie, percorsi e sensibilità differenti tra di noi; realisticamente questo ci fa dire che non sarà un cammino semplice, ma, se abbiamo l’intelligenza di pensare che la diversità delle persone è ricchezza e non un limite possiamo, a partire da noi, essere un punto di speranza.
Concludiamo con l’invito a tutti gli uomini e a tutte le donne di buona volontà, che vogliono iniziare a confrontarsi su questi temi, a partecipare alla
prossima riunione della commissione che si terrà giovedì 14 ottobre alle ore 21 presso l’oratorio di Omate.

Sergio Mariani

Ultimo aggiornamento (Domenica 03 Ottobre 2010 18:21)

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