Vacanze 2010 - Agrate, Caponago e "L'Uomo che Piantava gli Alberi": Pila
Una settimana fantastica!
Credo che risponderebbe così ciascuno degli 80 adolescenti alla domanda su come sia andato il “caseggio” a Pila.
E’ stata sicuramente una settimana bella e intensa, in cui ci si è potuti conoscere al di là delle appartenenze parrocchiali, una settimana in cui abbiamo camminato, pregato, riso, ballato, giocato insieme.
La storia che ci ha accompagnato lungo tutta la settimana era tratta dal libro “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.
La figura del protagonista, Elzéard Bouffier, ci ha indicato come lasciare nel mondo tracce visibili senza mai cercare alcuna ricompensa, attraverso azioni prive di ogni egoismo e dirette dall’ideale di una generosità senza pari.
Le nostre giornate erano scandite dai momenti di preghiera e di riflessione ma anche da quelli del gioco e del divertimento: gli immancabili tornei ci hanno accompagnato nel giorni di “riposo” che si alternavano a quelli delle gite… ci vuole anche un po’ di fatica per godere delle bellezze naturali offerte dalla splendida cornice della Valle d’Aosta!
Mi auguro che durante quest’ anno e in quelli a venire ci possano essere altre belle occasioni come questa, che possano permettere ai ragazzi di coltivare le amicizie nate nel corso di questa settimana e di crearne ancora di nuove.
Penso che per Agrate e Caponago questo sia stato veramente l’inizio del cammino comunitario a livello di pastorale giovanile; al di là di mille progetti o iniziative, lo stare insieme e il condividere un’esperienza come quella del “caseggio” ha messo nel cuore dei ragazzi quel senso di comunità che speriamo possa entrare a fare parte del vissuto di tutte le persone.
Marco Tuniz
Credo che risponderebbe così ciascuno degli 80 adolescenti alla domanda su come sia andato il “caseggio” a Pila.
E’ stata sicuramente una settimana bella e intensa, in cui ci si è potuti conoscere al di là delle appartenenze parrocchiali, una settimana in cui abbiamo camminato, pregato, riso, ballato, giocato insieme.
La figura del protagonista, Elzéard Bouffier, ci ha indicato come lasciare nel mondo tracce visibili senza mai cercare alcuna ricompensa, attraverso azioni prive di ogni egoismo e dirette dall’ideale di una generosità senza pari.
Le nostre giornate erano scandite dai momenti di preghiera e di riflessione ma anche da quelli del gioco e del divertimento: gli immancabili tornei ci hanno accompagnato nel giorni di “riposo” che si alternavano a quelli delle gite… ci vuole anche un po’ di fatica per godere delle bellezze naturali offerte dalla splendida cornice della Valle d’Aosta!
Mi auguro che durante quest’ anno e in quelli a venire ci possano essere altre belle occasioni come questa, che possano permettere ai ragazzi di coltivare le amicizie nate nel corso di questa settimana e di crearne ancora di nuove.
Penso che per Agrate e Caponago questo sia stato veramente l’inizio del cammino comunitario a livello di pastorale giovanile; al di là di mille progetti o iniziative, lo stare insieme e il condividere un’esperienza come quella del “caseggio” ha messo nel cuore dei ragazzi quel senso di comunità che speriamo possa entrare a fare parte del vissuto di tutte le persone.
Marco Tuniz
Ultimo aggiornamento (Lunedì 06 Settembre 2010 11:33)