A maggio i consigli pastorali di Caponago, Omate e Agrate si sono incontrati per fare il punto della situazione del primo anno pastorale vissuto insieme.
I coordinatori delle commissioni hanno presentato delle brevi relazioni del cammino fin qui svolto.
Alcune commissioni hanno lavorato bene come quella liturgica, comunicazione e famiglia; altre hanno incominciato un cammino nuovo per tutte e tre le realtà (cultura); altre ancora hanno impostato bene una parte del lavoro (catechesi) coscienti che ancora molto resta da fare (battesimo, pastorale giovanile e della terza età).
Due commissioni invece hanno stentato a partire: quella della carità e quella provvisoria delle Sale della Comunità.
La prima purtroppo ha avuto difficoltà a cominciare un cammino forse perché ad Omate e Caponago la realtà caritativa non ha ancora gruppi strutturati e col nuovo anno è pure venuto a mancare il coordinamento.
E’ stato sottolineato che ci sono due ambiti che non vengono affrontati: la pastorale del lavoro e quella della scuola, che sono, oggi più che mai, delle emergenze.
Il parroco non ha nascosto le difficoltà nell’organizzare la nuova Comunità Pastorale (CP) che è la somma di tre realtà diverse, con storie, strutture e anche situazioni economiche differenti.
Ha sottolineato che i preti per primi dovrebbero “fare comunità” imparando a convivere e a confrontarsi con serenità e capacità di discernimento.
Anche ai laici è chiesto molto perché dovranno essere capaci di superare steccati e personalizzazioni per creare unità e comunione, basando il proprio impegno su Cristo per essere capaci di liberarsi di vecchi schemi e tradizioni affrontando il futuro con spirito rinnovato.
Fondamentale dovrà essere lo sforzo nel sostenerci a vicenda accettando anche la correzione fraterna per pensare e lavorare “come uno solo”.

Don Mauro ha indicato tre priorità per il prossimo anno pastorale:
• la pastorale giovanile: da settembre si spera di partire con spirito nuovo grazie al contributo delle tre realtà giovanili nel rispetto di tutti.
• la famiglia: è importante trovare nuove forme per aggregare e incontrare anche le famiglie più lontane.
• la liturgia: pensare a come poter rendere le celebrazioni ancora più curate e soprattutto gioiose.


Col nuovo anno pastorale la CP avrà tre organismi che si spera possano operare con spirito di comunione e corresponsabilità:
• il direttivo formato da tre preti con incarichi pastorali, una suora e tre laici rappresentanti le tre parrocchie.  E’ il vero organo decisionale della comunità che penserà al programma pastorale e lo proporrà alle commissioni
• le commissioni comunitarie: liturgia, catechesi, famiglia, cultura, carità e comunicazione. Esse hanno un duplice compito: creare e coordinare un cammino comune di attuazione del programma pastorale e essere legame tra le singole realtà delle parrocchie e la CP.
• il Consiglio Pastorale Unitario (CPU) formato da 5 consiglieri per ogni parrocchia, i membri del direttivo e dai coordinatori delle commissioni. Esso è chiamato ad un salto di qualità rispetto al passato per diventare una sorta di “laboratorio di idee” capace di analizzare criticamente la realtà pensando a nuovi percorsi, a scelte anche in discontinuità col passato per creare una CP armonica.

Don Mauro ha sottolineato che la sfida della CP ci chiede di essere missionari capaci anche di “spirito profetico” e ha invitato i laici a “staccarsi dalle sottane dei preti” prendendosi veramente le responsabilità con rispetto, accoglienza e fiducia.
Il confronto tra i diversi consiglieri è stato utile e costruttivo e gli interventi hanno sottolineato la volontà comune di creare unità ma nel rispetto delle diversità presenti sul territorio.
E’ desiderio di tutti lavorare insieme con un unico progetto pastorale che valorizzi anche le ricchezze e le peculiarità delle tre singole comunità.



Beatrice Di Stefano