La Scuola Materna di Caponago
“Tutti diversi, tutti uguali per un mondo migliore… Diritto al rispetto delle proprie origini… Un mondo tante culture...”
Ecco alcune frasi che troviamo all’interno della nostra scuola dell’infanzia di Caponago, pensieri espressi dai bambini dopo un lavoro educativo/didattico che ha lo scopo di rendere sempre più concreto il vivere nella realtà sociale di oggi.
Anche nel nostro contesto scolastico è ormai consueto trovare bambini provenienti da famiglie di diversa cultura e religione.
I bambini presenti non sono tantissimi, alcuni di loro sono nati in Italia da genitori provenienti dal Libano, Marocco, Sri Lanka, Perù e dalla Romania.
Le famiglie, giustamente, restano fedeli alle loro tradizioni, alla loro cultura e alla loro religione.
La scuola dell’infanzia diventa così luogo privilegiato di scambio e di incontro.
E’ attraverso il vivere quotidiano, fatto di piccoli e grandi momenti: il saluto, il momento della preghiera, del pasto, del gioco, delle feste che i bambini imparano a vivere insieme e rispettarsi.
Loro non vedono le diversità, sono curiosi, chiedono, vogliono sapere ma non c’è discriminazione, tutti giocano con tutti.
Tutto diventa azione, vissuto dai bambini attraverso un Progetto Educativo condiviso da tutte le famiglie.
La difficoltà maggiore che incontriamo è la lingua.
Le mamme, che accompagnano i bambini a scuola fanno fatica ad esprimersi e a capire.
Spesso ci facciamo aiutare da persone straniere che da diversi anni vivono nel nostro paese e ci fanno da interpreti.
Le interazioni con i bambini sono più semplici, essi hanno una grande capacità di imparare.
Il gioco è sicuramente il momento privilegiato dove nascono e si sviluppano nuovi saperi e nuove relazioni.
Lo sforzo che chiediamo alle famiglie è di mantenere la loro lingua, ma di cercare di aiutare il bambino ad esprimersi in lingua italiana anche in contesti extra scolastici.
Anche la diversità di religione a scuola non crea problemi, anzi diventa un momento di ricchezza, di scambio culturale e di reciproca comprensione.
Da un’analisi si può dire che molto è stato fatto per quanto riguarda l’integrazione delle famiglie straniere nel nostro contesto scolastico, i bambini ci fanno da maestri ma ancora molto bisogna fare.
Creare una rete più allargata tra le famiglie straniere e quelle di nazionalità italiana, ognuno sembra viva nel proprio piccolo mondo.
L’obiettivo della scuola è quello di essere un ambiente dove l’accoglienza diventa un diritto e un dovere nel rispetto e nella valorizzazione di ogni individuo sottolineandone le potenzialità e le bellezze che ogni essere umano porta in se.
Lazzarena Cagliani
Ecco alcune frasi che troviamo all’interno della nostra scuola dell’infanzia di Caponago, pensieri espressi dai bambini dopo un lavoro educativo/didattico che ha lo scopo di rendere sempre più concreto il vivere nella realtà sociale di oggi.
Anche nel nostro contesto scolastico è ormai consueto trovare bambini provenienti da famiglie di diversa cultura e religione.
I bambini presenti non sono tantissimi, alcuni di loro sono nati in Italia da genitori provenienti dal Libano, Marocco, Sri Lanka, Perù e dalla Romania.
Le famiglie, giustamente, restano fedeli alle loro tradizioni, alla loro cultura e alla loro religione.
La scuola dell’infanzia diventa così luogo privilegiato di scambio e di incontro.
E’ attraverso il vivere quotidiano, fatto di piccoli e grandi momenti: il saluto, il momento della preghiera, del pasto, del gioco, delle feste che i bambini imparano a vivere insieme e rispettarsi.
Loro non vedono le diversità, sono curiosi, chiedono, vogliono sapere ma non c’è discriminazione, tutti giocano con tutti.
Tutto diventa azione, vissuto dai bambini attraverso un Progetto Educativo condiviso da tutte le famiglie.
La difficoltà maggiore che incontriamo è la lingua.
Le mamme, che accompagnano i bambini a scuola fanno fatica ad esprimersi e a capire.
Spesso ci facciamo aiutare da persone straniere che da diversi anni vivono nel nostro paese e ci fanno da interpreti.
Le interazioni con i bambini sono più semplici, essi hanno una grande capacità di imparare.
Il gioco è sicuramente il momento privilegiato dove nascono e si sviluppano nuovi saperi e nuove relazioni.
Lo sforzo che chiediamo alle famiglie è di mantenere la loro lingua, ma di cercare di aiutare il bambino ad esprimersi in lingua italiana anche in contesti extra scolastici.
Anche la diversità di religione a scuola non crea problemi, anzi diventa un momento di ricchezza, di scambio culturale e di reciproca comprensione.
Da un’analisi si può dire che molto è stato fatto per quanto riguarda l’integrazione delle famiglie straniere nel nostro contesto scolastico, i bambini ci fanno da maestri ma ancora molto bisogna fare.
Creare una rete più allargata tra le famiglie straniere e quelle di nazionalità italiana, ognuno sembra viva nel proprio piccolo mondo.
L’obiettivo della scuola è quello di essere un ambiente dove l’accoglienza diventa un diritto e un dovere nel rispetto e nella valorizzazione di ogni individuo sottolineandone le potenzialità e le bellezze che ogni essere umano porta in se.
Lazzarena Cagliani
Ultimo aggiornamento (Sabato 01 Maggio 2010 19:57)