Festa Dei Popoli
Anche quest’anno, il 23 di maggio, si terrà la Festa dei Popoli.
Pensata dall’amministrazione comunale, questa manifestazione è diventata un appuntamento fisso nella vita dei gruppi locali che, insieme, la pensano, la organizzano e la animano.
L’idea di una grande festa, felicemente condivisa, nasce dalla convinzione che l’incontro tra culturale differenti è fonte preziosa per costruire una dimensione interculturale in Agrate e per coltivare la ricchezza che la scoperta e la valorizzazione della diversità, nell’accoglienza dell’altro, permettono di conquistare.
Per noi, che viviamo questa giornata da cristiani, Festa dei Popoli è l’occasione per incarnare il sogno di una città dove non esistono stranieri ma dove si incontrano fratelli, non lasciando spazio ai pregiudizi che portano all’isolamento e alla non integrazione, ma uniti dai valori comuni della pace, dell’amicizia e della voglia di crescere insieme.
La fraternità, che il Signore risorto crea, non può esaurirsi in affermazioni di principio teologico o in quotidiane formule liturgiche, ma deve anche esprimersi nei rapporti quotidiani del nostro vivere civile.
Con questo spirito presentiamo tra ambiti in cui ogni giorno si concretizzano piccoli passi verso l’integrazione: la scuola materna parrocchiale di Caponago, la scuola elementare presentata da un’insegnate di Omate e l’esperienza della Speranza, squadra calcistica agratese.
Carolina Missaglia
Pensata dall’amministrazione comunale, questa manifestazione è diventata un appuntamento fisso nella vita dei gruppi locali che, insieme, la pensano, la organizzano e la animano.
L’idea di una grande festa, felicemente condivisa, nasce dalla convinzione che l’incontro tra culturale differenti è fonte preziosa per costruire una dimensione interculturale in Agrate e per coltivare la ricchezza che la scoperta e la valorizzazione della diversità, nell’accoglienza dell’altro, permettono di conquistare.
Per noi, che viviamo questa giornata da cristiani, Festa dei Popoli è l’occasione per incarnare il sogno di una città dove non esistono stranieri ma dove si incontrano fratelli, non lasciando spazio ai pregiudizi che portano all’isolamento e alla non integrazione, ma uniti dai valori comuni della pace, dell’amicizia e della voglia di crescere insieme.
La fraternità, che il Signore risorto crea, non può esaurirsi in affermazioni di principio teologico o in quotidiane formule liturgiche, ma deve anche esprimersi nei rapporti quotidiani del nostro vivere civile.
Con questo spirito presentiamo tra ambiti in cui ogni giorno si concretizzano piccoli passi verso l’integrazione: la scuola materna parrocchiale di Caponago, la scuola elementare presentata da un’insegnate di Omate e l’esperienza della Speranza, squadra calcistica agratese.
Carolina Missaglia
Ultimo aggiornamento (Sabato 01 Maggio 2010 19:35)