
Oggi nella nostra diocesi si celebra la giornata della solidarietà voluta dal Cardinal C.M. Martini all’inizio degli anni ’80 per sensibilizzare la comunità cristiana e quella civile in merito ad alcuni temi significativi in campo sociale e lavorativo.
Nell’anno della misericordia questa giornata acquista un significato speciale perché per la nostra Comunità pastorale essa è la 1^ TAPPA di un percorso a cui è stato dato il nome di “FARSI PROSSIMO, CON LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE”.
La lettera pastorale “Farsi prossimo” del Cardinal Martini è interpretata attraverso le opere di misericordia corporale citate da Matteo (25,37-39) :
"Signore, ma quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato i vestiti?
Quando ti abbiamo visto malato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" .
A questa 1^ tappa è dedicata l’ opera “alloggiare i pellegrini” che con l’espressione di Papa Francesco nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo diventa “accogliere i forestieri”.
Chi è oggi il pellegrino da accogliere?
Chi è di passaggio, straniero, sfollato, sfrattato, profugo, migrante, rifugiato, nomade.
Ospitare per il cristiano è aprire uno spazio per l’altro e dare tempo all’altro.
Una cultura dell’ospitalità è oggi un’urgenza profetica che contesta le logiche del “mio e del “tuo” che creano diffidenze e fanno dell’altro un nemico.
Ospitare i forestieri diventa una questione di coscienza ad esempio di fronte al numero di rifugiati che hanno per necessità abbandonato la propria terra, la famiglia, la rete di amicizie e affrontano i disagi dell’ inserimento abitativo, lavorativo, scolastico per i bambini, sanitario, relazionale e per la non conoscenza della lingua.
Ospitalità è anche verso quelle famiglie che a causa della perdita del lavoro o per la difficoltà di trovarne, non sono in grado di far fronte alle spese di affitto e rischiano di essere cacciate da casa.
Fa opera di misericordia chi è capace di vedere i bisogni di tutte queste persone e di prendersene carico sentendosi direttamente o indirettamente responsabile, chi si lascia commuovere provando compassione e si prende cura di esse aiutandole meglio che può.
Almeno cerchiamo di non essere spettatori indifferenti e disinteressati .
”Svegliamoci!
Non si può continuare così!
Dobbiamo rinnovare radicalmente la nostra vita per aprirci agli immensi bisogni degli altri.”
(C.M. Martini)
Commissione di Pastorale sociale Comunità pastorale Casa di Betania